Mobile banking e portafogli digitali sono (letteralmente) a portata di mano, sui nostri smartphone. A provarlo sono i numeri forniti di recente dall’Osservatorio digital banking Abi Lab. Il Consorzio per la Ricerca e l’Innovazione per la banca promosso dall’Associazione bancaria italiana, nel suo report annuale, mostra come il volume delle transizioni compiute da dispositivi mobili è cresciuto del 36% nel 2021 rispetto all’anno precedente, con un netto incremento di bonifici e giroconti (+44,4%) e bonifici istantanei (80,2%).

Numeri che certificano la tendenza, sempre più forte, a servirsi di soluzioni digitali. Non si tratta solo di strumenti che replicano, in modo più comodo ed efficiente, quelli analogici. È un nuovo modo di gestire i propri capitali e i propri investimenti ovunque ci si trovi, grazie al proprio telefonino.

I gestori di portafogli elettronici hanno capito l’importanza di lavorare in questa direzione, fornendo soluzioni tecnologicamente avanzate per rispondere alle esigenze degli utenti. È fondamentale però che all’efficienza si accompagni la semplicità: le applicazioni devono consentire una gestione delle risorse immediata, chiara e trasparente.

Ecco perché la digitalizzazione dei servizi finanziari si sta accompagnando a una crescente integrazione: in una sola applicazione è possibile, ad esempio, monitorare il conto corrente, conoscere l’andamento della spesa mensile, pagare il conto al ristorante, risparmiare. Ma anche investire.

Il portafoglio in un’app
Il portafoglio digitale Swaggy di Swag Oü va proprio in questa direzione: permette di operare sia con valute tradizionali che con criptovalute. In un solo strumento e via cellulare è quindi possibile acquistare, vendere, inviare, ricevere euro, Bitcoin e alcune tra le principali monete digitali in tempo reale e in sicurezza. Per gestire tutte le funzioni del wallet in modo ancora più semplice, Swaggy ha lanciato l’app omonima, disponibile sia per iOS che per Android.

Applicazioni come queste permettono di ridurre le intermediazioni e avere un rapporto più diretto con i propri investimenti. Il ruolo del consulente resta però centrale, ancor di più in un momento storico di forte incertezza: guida gli utenti in base a propensione al rischio, obiettivi, disponibilità ed esigenze. Spesso, però, la figura del consulente tradizionale ha alcuni limiti: oltre ai costi di gestione, il processo di analisi, proposta e risposta dell’utente può essere troppo lento rispetto alla velocità con cui muta il mercato.

Un consulente “non convenzionale”
La risposta dell’app Swaggy si chiama Yupa, acronimo che sta per Your Unconventional Personal Assistant. Già il nome indica di cose si tratta: un consulente virtuale “non convenzionale”, con tanto di avatar. Sfruttando l’intelligenza artificiale, Yupa suggerisce il momento migliore per operare sul mercato e le soluzioni che ritiene più opportune per gestire un determinato patrimonio. Il software analizza in tempo reale gli asset, ne studia i movimenti, raccoglie una grande mole di dati e “impara dall’esperienza” per reagire in caso di rischi crescenti o nuove opportunità.

Tutto, naturalmente, in pieno accordo con l’investitore. Yupa si muove infatti in modo personalizzato, dialogando di continuo con l’utente per delinearne un profilo sempre più completo e offrire soluzioni in linea con i suoi obiettivi. Si adatta in base ai suoi interessi e alle sue aspettative, fornisce le ultime notizie sul mondo delle cripto, trova le informazioni utili per rendere le scelte economiche più consapevoli, interagisce tramite testo o messaggio vocale.

Il consulente, inoltre, è “non convenzionale” anche per un altro motivo. Grazie alla sicurezza offerta da una procedura di riconoscimento a tre fattori, può operare direttamente sul mercato, lasciando comunque l’ultima parola all’investitore, che dovrà sempre confermare le operazioni di acquisto e vendita.

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